La parola è un balsamo ed un veleno, capace di ferire più di una spada o di far conoscere l’animo di una persona più di un bacio. Cirano, poeta e soldato, con la sua lingua segna, uccide, diverte. Cerca di manovrare le relazioni di quel triangolo amoroso con Rossana e Cristiano, tentando fino all’ultimo di rendere poetico (o patetico) la trama d’amore che si intreccia tra i tre. Così si comprendono le motivazioni che lo portano ad aiutare Cristiano, l’ultima frase che gli sussurra, il silenzio mantenuto per 14 anni, mentre Rossana piange in convento, il modo in cui, morente, si schernisce, diviso tra il desiderio di confensarsi, e la volontà di rimanere il “suggeritore nascosto”.

La bellezza del personaggio sta anche nell’incapacità che, alla fine, egli ha nel gestirsi questo ruolo, e nella difficoltà che egli vive nel essere l’amante nascosto. Egli è tanto coraggioso ed orgoglioso, quanto timido: e penso non sia solamente la bruttura del suo volto l’unica debolezza che egli ha.

Cyrano e Rossana

Colpisce molto l’attenzione di Cirano verso chi gli sta attorno: il proverbiale odio verso gli ipocriti, che lo sdegna e lo infiamma; ma anche il senso di dolcezza e l’attenzione verso gli amici, e il prossimo sconosciuto. Nulla sfugge all’occhio ed alla sensibilità del poeta, che in un attimo si accorge persino del tradimento della moglie del pasticciere.

Il suo continuo motteggio non è solo una difesa, la maschera costruita per coprire il naso deforme. E’ un sincero interesse verso il mondo, interesse che deve essere dell’uomo, in quanto tale. Nel suo delirio prima di morire, lascia come invito quello di essere capaci di sdegnarsi, di andare nel profondo di ciò che accade.

Un baiser, mais à tout prendre, qu’est-ce ?
Un serment fait d’un peu plus près, une promesse
Plus précise, un aveu qui veut se confirmer,
Un point rose qu’on met sur l’i du verbe aimer ;
C’est un secret qui prend la bouche pour oreille,
Un instant d’infini qui fait un bruit d’abeille,
Une communication ayant un goût de fleur,
Une façon d’un peu se respirer le cÅ“ur,
Et d’un peu se goûter, au bord des lèvres, l’âme!